In vista della
festa di Villazzano sabato prossimo -25 maggio- (dove spero di trovare un sacco di gente desiderosa di farsi decorare da me!!!) sto preparando la pasta di henné per i tatuaggi!
Vista l'occasione, mentre ero già con le mani in pasta (letteralmente) mi è saltato in testa che poteva essere utile fare un mini-tutorial per chi volesse far sa sé!
Per cominciare una dura verità: l'unico vero trucco è avere un henné fresco e di ottima qualità... non è banale, lo so, ma non esiste una pratica che possa far funzionare un henné rovinato, vecchio o sabbioso, così come è difficile rovinare irrimediabilmente un buon henné... Un po' come in cucina! Ti voglio vedere a fare un bel pan di spagna con le uova marce... -_- mentre mal che vada, se anche non riesci a montalro, con le uova fresche verrà un biscottone! Non proprio alta pasticceria, ma commestibile!
Quindi, visto che di ricetta si tratta... gli ingredienti!
- 100 g di lawsonia inermis
- 250 ml succo di limone (spremuto e filtrato, o di quelli in bottiglietta del supermercato... in questo caso è davvero lo stesso, quel che ci interessa è l'acido citrico)
- 30 ml olii essenziali ricchi di terpenoli (Tea Tree, Eucalipto, Cajeput, Lavanda)
- 20 g zucchero a velo o miele (facoltativo)
Mettere quasi* tutta la polvere in una ampia tazza di ceramica (o ciotola di vetro, o di plastica che non ci importa se resterà sporca per sempre), aggiungere gradulamente il succo di limone e mescolare pian piano con un cucchiaio o forchetta di plastica, fino a raggiungere la consistenza di un purè di patate bello sodo.
*(Conviene tenere da parte un cucchiaio di polvere in modo da poter correggere la consistenza se alla fine dovesse risultare troppo liquida.)
Tradizionalmente non si usa il metallo e l'ho trovato detto e ripetuto spesso, anche se talvolta qualcuno afferma che con l'henné puro non ci sono problemi (e la precauzione deriva dall'uso di polveri con additivi chimici che potrebbero interferire col metallo, e che comunque non vogliamo sulla pelle!!!) fatto sta che finché non troverò una seria e motivata spiegazione scientifica in merito, preferisco seguire l'usanza ed evitare strumenti metallici.
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polvere e limone |
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purè di henné :-) |
Nel mescolare conviene andare con calma perché la polvere svolazzerà e cercherà di fuggire in ogni dove... qui ogni henné si comporterà a suo modo, se è di quelli "gommosi" tenderà ad essere subito molto colloso e si appiccicherà tremendamente al cucchiaio, e diverse polveri avranno bisogno di diverse quantità di succo di limone. Non è detto che servano tutti i 250ml, così come non è detto che bastino... per cui può essere d'aiuto avere un limone extra da sacrificare (o una bottiglietta extra di succo confezionato).
Quando avremo smesso di vedere polvere sciolta, sarà tutto ben umido e amalgamato (ma NON troppo liquido!) cerchiamo di livellare al meglio la pasta nel contenitore e copriamo con un pezzo di pellicola per alimenti direttamente a contatto con la superficie. Sigilliamo poi tutto con un secondo strato di pellicola che avvolga tutto il contenitore.
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primo strato pellicola |
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secondo strato |
Ora la nostra scodella va messa al sicuro per 24 ore in un posto né caldo né freddo (d'inverno possiamo anche tenerla nei pressi di un termosifone ma NON sopra, d'estate eviterei il sole diretto le zone più calde di casa... diciamo che tra i 20 e i 25 gradi siamo a posto. Ma se fa un gran caldo e la casa è a 30 gradi niente panico: lo lasceremo riposare 12 ore invece di 24... l'unica cosa che succede è che le reazioni chimiche sono più veloci).
L'hennè lasciato a se stesso per 24 ore si idraterà ben bene, farà conoscenza con l'acido citrico e comincerà a rilasciare i componenti che tingono effettivamente la pelle.
La pasta appena preparata non ha potere tintorio. Mi sono sporcata le dita, le ho tenute sporche circa 30 secondi e le ho sciacquate: come vedete non ho nessuna traccia di colore. Tra 24 ore sarà tutta un'altra cosa!
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cremina zozzina... |
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senza conseguenze! |
Passate circa 24 ore scartiamo la scodella e controlliamo che ci sia una differenza di colore tra superficie e substrato scalfendo la pasta con uno strumento. Non sarà una cosa eclatante, ma una diversa tonalità... sopra un po' più marroncino, sotto un po' più verdino. Se non si vede nessuna differenza la speranza è che fosse troppo freddo e quindi tutto un po' rallentanto, ri-impacchettare tutto e lasciarlo fermo altre 12 ore... se dopo 36 ore non si vede differenza è possibile che l'henné fosse rovinato e quindi sia in sostanza inutilizzabile... è una scocciatura ma beh dai, ancora non è da piangere: non ci avete ancora messo i preziosissimi olii essenziali! E potete comunque usarlo come impacco lucidante per i capelli scuri. Ma magari è possibile che la differenza ci sia ma sia molto lieve... allora basta sporcarsi il dito, aspettare 30 secondi e poi sciacquare: se la pelle si è subito tinta di un bell'arancione siamo salvi! La pasta è "attiva" e si può procedere con la preparazione! :-)
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24 h dopo |
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si vede il cambio colore |
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e ora macchia! (indice giallo) |
A questo punto la pasta sarà anche un po' più liscia e morbida del giorno prima, diamo una bella mescolata e ci prepariamo ad aggiungere gli olii essenziali.
Se ne può aggiungere uno solo o un mix, in genere la Lavanda può essere adatta anche ai bambini, e l'eucalipto è molto diffuso e facile da reperire... Se stiamo preparando una pasta dedicata a un'amica in dolce attesa è meglio evitare del tutto l'aggiunta di olii essenziali che sono controindicati in gravidanza.
Gli olii essenziali indicati sono quelli ricchi di
terpeni, sostanze chimiche organiche che accellerano la tinta e la rendono più scura. Non sono indispensabili, ma sono molto utili per ottenere un bel colore con tempo di posa limitato.
Se decidiamo per una pasta senza terpeni sarà bene coprire il tatuaggio dopo l'applicazione della pasta sulla pelle, tenere la parte al caldo e aspettare almeno 3-4 ore prima di levarla, visto che il processo chimico di colorazione della pelle sarà più lento.
In pratica si versa la boccetta nel contenitore e si mescola alla perfezione.
La pasta sarà ora più morbida, ma ancora bella densa.
A questo punto io aggiungo un cucchiaio di zucchero a velo (o di miele), e mescolo bene. Lo zucchero rende la pasta più lucida e liscia, e aiuterà l'henné a rimanere ben attaccato alla pelle mentre si asciuga. Non è indispensabile, non aggiunge nulla alla tinta e al colore, serve solo per avere una pasta più liscia e adesiva. Quindi è facoltativo ma consigliato.
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30 ml tra eucalipto, tea tree e lavanda |
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non si mangia!!! :-) |
Ora è il momento di regolare la densità della pasta. E anche qui in realtà è questione di gusti... purché mai così liquida da colare via sulla pelle, mai così dura da non attaccarvisi. Dipende anche dal tipo di strumento che useremo per il tatuaggio, un conetto a foro finissimo vorrà una pasta molto morbida fluida, uno a foro grosso per disegni veloci vorrà una pasta lievemente più densa... diciamo che una consistenza tipo yogurt va bene, se poi sarà yogurt greco supercremoso o yogurt con lo 0,1% di grassi dipende un po' dai gusti... ;-)
Per rendere più fluido si aggiunge succo di limone, per addensare si aggiunge un poco della polvere di henné tenuta da parte per questo scopo.
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cremosa! |
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nel sac à poche! |
La pasta adesso è pronta per essere inserita nei contenitori designati (a breve preparerò un mini-tutorial sulla costruzione del cono e il suo riempimento) o surgelata per futuro uso in un bel sacchetto di plastica da freezer... :-)
Con 100 g di polvere si produce tanta pasta, abbastanza da riempire 15-20 conetti, quindi se la si prepara per uso personale (che fa molto droga leggera, eh?) è consigliabile partire da 20g di polvere e tenere la restante al sicuro ben sigillata in frigo (o in freezer) per il futuro!