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martedì 30 aprile 2013

Shampoo solido alla peonia per cute sensibile

In questi giorni sto sperimentando l'autoproduzione (o spignatto che dir si voglia) di shampoo solidi. L'idea è evidentemente copiata da quella di Lush che produce questi graziosi confettoni di shampoo solido 
che sono comodi e simpatici e portano tutta questa fichissima idea della riduzione degli imballaggi e della eco-logicità (perché pur essendo piccini sono superconcentrati e quindi durano e lungo e quindi se ne comprano meno e ingombrano poco e meno camions sulle strade e meno CO2 etc etc) MA mi irritano la testa! -_- niente da fare, il tensioattivo solido che usa Lush è troppo aggressivo, o forse sono io che sono troppo sensibile, fatto sta che l'idea è bella, ma il risultato è forfora-dermatite-prurito. 
Da tempo avevo adocchiato sul sito di Aromazone i tensioattivi solidi che vengono proposti come adatti alla produzione di shampoo solidi: Sodium coco sulfate e Sodium cocoyl isethionate, e con l'ultimo ordine ho ceduto alla tentazione... così adesso si sperimenta! 
Già ho testato una versione per capelli grassi con ortica e olii essenziali, proverò oggi la versione al monoi e seta (che amo già almeno per il profumo) e sono ottimista: mi sembra che l'effetto sia meno irritante che non quello della versione "originale".

In verde lo shampo all'ortica per capelli grassi, in bianco quello alla seta e Monoi
Oggi vado con una versione specifica per cuoio capelluto sensibile, perché ci metterò una bella percentuale di polvere di peonia  che dovrebbe avere un buon effetto calmante... vedremo! :-) 
Ma buttiamoci nel vivo della ricetta: riporto le quantità per arrivare ai 100 grammi, io ne ho fatti il triplo per riempire il mio stampo da sei shampini :-)

tensioattivi:
Sodium coco sulfate 25
Sodium cocoyl isethionate 25

solvente:
infuso di camomilla 5 (o quanto basta a inumidire)
nutrienti:
burro di mango 5
burro di karitè 2
olio di cocco 2
olio di ricino 2
olio di oliva 2
attivi:
polvere di peonia 15
polvere di ghassoul 10
provit B 3
inulina 2
vit E 2

profumazione:
4 gocce OE Ylangylang
2 gocce OE limone
2 gocce OE pompelmo
2 gocce OE bergamotto 

decorazione:
un fiore di camomilla 


Procedimento:
pesare e mettere a scaldare i tensioattivi inumiditi in un pentolino a bagnomaria, nel frattempo pesare olii e burri e aggiungerli. Mescolare mescolare...
con l'acqua si ammorbidisce tutto!

Pesare gli ingredienti polverosi (peonia, ghassoul, inulina) e i liquidi (provit B e vit E) e fuori dal fuoco unire all'impasto e mescolare mescolare...

purtroppo il colore del ghassoul è dominante e rende tutto fangoso!


finché il tutto è tiepido pressare ben bene nello stampo (io uso silicone, ma va bene anche un vasetto dello yogurt), lasciar raffreddare qualche ora, sformare e lasciar asciugare qualche giorno prima di testarlo in doccia! :-)
è appiccicoso!

per pressare nello stampo si usano le dita bagnate di acqua fredda



Ovviamente il procedimento è lo stesso anche per altre versioni! E nulla (tensioattivi a parte) è indispensabile... l'importante è creare un mix che abbia qualcosa di "buono" per i propri capelli, e non esagerare con l'acqua, visto che si vuole ottenere un prodotto solido.  
Se avete domande o suggerimenti o osservazioni sono molto benvenuti! ^_^
      

lunedì 29 aprile 2013

Cosa è l'henné e come funziona

 

In effetti credo che un post del genere sia "obbligatorio" no?
Non mi va di andare a far copiaincolla da wikipedia e rubacchiare in altri siti, quindi dico questo: se si vuol sapere TUTTO (o quasi) sull'henné e si mastica l'inglese la cosa da fare è prendersi un bel pomeriggio di pioggia per spulciarsi questo sito: www.hennapage.com ricchissimo di informazioni scientifiche, indicazioni, istruzioni, disegni... wow.
Un po' più alla buona, riporto il contenuto della scheda informativa che in genere do a chi si fa decorare da me:
 
Cosa c'è nella pasta di henné?

Ingredienti della pasta
  • Henné biologico pachistano in polvere (Lawsonia Inermis)
  • succo di limone
  • olio essenziale di tea tree bio e di lavanda bio
  • zucchero

è sicuro?

L'henné “vero” (Lawsonia Inermis) è sicuro e usato tradizionalmente in molti paesi da migliaia di anni... le mummie egiziane spesso hanno decori di henné! Può essere usato senza controindicazioni su pelle e capelli, anche dai bambini e dalle donne in dolce attesa (in questo caso è però talvolta sconsigliato l'uso di olii essenziali, e bisogna quindi aver cura di usare una pasta che ne sia priva).
L'henné tinge la pelle di arancio-rosso-marrone, in nessun caso è possibile ottenere un colore nero. L'henné “nero” che viene talvolta proposto è in realtà una tintura chimica che può creare reazioni allergiche e ustioni, e non deve assolutamente essere usato!

Come prendersi cura del tatuaggio

la prima precauzione è non “sbavare” la pasta fresca! Aspettare che il disegno sia abbastanza asciutto da poterlo toccare delicatamente senza che il dito si sporchi, solo allora la cosa migliore è “fasciare” la zona decorata, con bende o semplice cerotto! In questo modo la pasta non si sbriciolerà, resterà ben ferma sulla pelle e il calore del corpo favorirà una tinta migliore. Una veloce soluzione alternativa (anche se meno “tradizionale”) è una spruzzata di lacca per capelli, che favorirà l'adesione della pasta asciutta alla pelle.
Per avere un bel tatuaggio uno degli ingredienti fondamentali è il tempo: almeno un'ora sulla pelle, meglio ancora 3 ore o anche tutta la notte!
Quando è il momento di levare la pasta secca, si può sfregare via con le dita, oppure passare con un batuffolo di cotone asciutto. Se possibile evitare l'uso di acqua nelle 24 ore successive (meno si bagna meglio è).
All'inizio il disegno sarà arancione, si scurirà nelle 24-48 ore successive fino a diventare marrone più o meno scuro a seconda del tempo di posa, delle caratteristiche della pelle e della zona del corpo. *
A colorarsi sono gli strati superficiali della pelle, perciò il disegno sparirà con il normale ricambio della pelle nel giro di 10-20 giorni.
Per far durare il tatuaggio a lungo è bene proteggere la pelle con olii o burri naturali, evitando l'uso di detergenti aggressivi, di scrub e di spugne aggressive, asciugando tamponando senza strofinare.
Quando il disegno comincia a rovinarsi o si vuole accellerare la cancellazione del tatuaggio, basta strofinare con la spugna sotto la doccia favorendo l'eliminazione dello strato di pelle morta colorata.

In sostanza l'henné è polvere finissima e setacciata delle foglie essiccate della pianta tropicale (credo cresca in zone tipo savana) Lawsonia Inermis
Il vero rebus per chi vuole fare body-art con l'henné è trovare una polvere valida... trovarsi per le mani una polvere vecchia, una polvere grossolana e piena di rametti che ti intasa il conetto, una polvere che sembra bellissima e alla fine non tinge un piffero fa veramente girare le scatole! Anche perché non è che sia cosa da poco prepararla... ci vogliono almeno un paio di giorni, e ci si mettono ingredienti preziosi (scoprire che è tutto da buttare dopo aver versato 30 ml di olio essenziale biologico è da crisi di pianto!)
Un buon henné deve essere puro, fresco, finissimo e setacciato, senza grumi, profumato, verde (le tonalità variano... e il colore è facile da camuffare con coloranti e porcherie... quindi la fiducia è il primo ingrediente) e conservato al buio e sottovuoto. A Sharm el Sheik dieci anni fa da ragazzina sprovveduta ho coprato a carissimo prezzo henné conservato così: 
e con la mia amica Chiara ci siamo messe lì buone buonine a farci i disegni col succo di limone e con gli stuzzicadenti... seeeee.... avrebbe tinto di pavessimo usato succo di frutta! l'henné all'aria si rovina, e la luce lo massacra! L'henné deve essere conservato in confezioni sigillate e oscurate! E se possibile al fresco... ma refrigerato io non sono mai riuscita a trovarlo, mi accontento di comprarlo il più fresco possibile e poi tenerlo in frigo (Come faccio a sapere che è fresco? Un venditore affidabile dichiara l'anno di raccolto! compiuti i 12 mesi l'henné possiamo considerarlo vecchiotto: buono per farsi la tinta ai capelli, ma non abbastanza da meritare lo status di henné da tatuaggi).

* Visto che le ho fresche fresche sul cellulare, carico un paio di foto che danno l'idea del cambiamento di colore del disegno:

la pasta

dopo 6 ore il disegno è arancione

dopo 24 ore il disegno è bruno

Esploriamo... 

Non mi è ancora del tutto chiaro quale sia l'uso e l'utilità di un blog, ma per capire bisogna provare, quindi si parte!
Cosa voglio fare qui? Vorrei condividere i miei esperimenti "saponosi", qualche ricetta di cosmesi fatta in casa, e avere un posto dove pubblicare le foto dei miei tatuaggi di henné! Facebook ha accolto qualche esperimento, ma lì tutto si disperde e in fondo è un luogo chiuso alle mie sole amicizie, mentre magari finirà che qualcuno passa di qua anche per caso, guidato solo dalla comunione di interessi!

intanto ecco qualche foto di henné recuperata qua e là dei mesi scorsi...

Un bracciale floreale (pasta)
mix di stile nordafricano e indiano (pasta)
i miei piedi con un bel lavoro di "nodi" (pasta)

floreale un po' pasticcione (tinta "fresca")

niente di meglio che lavorare col sole della primavera!

una mano guantata per me, e un fiore più leggero per lei

Da cosa mi derivi questa passione per i tatuaggi di henné non saprei dirlo con certezza... una fascinazione per la cultura orientale ce l'ho fin da ragazzina, e ok che il couscous è tra i miei piatti preferiti, e ho i cassetti pieni di saree comprati su ebay, e la danza orientale e la danza indiana provate amate e abbandonate, e il the alla menta, e le spezie... e forse è l'henné che unisce India e nordafrica più che altre cose. E poi resta un po' il gioco da bambina di farsi il disegno che poi va via... non oserei un vero tatuaggio, perché so che mi stuferei ancor prima di poter levare il cerotto! La parte bella è cambiare, creare... e svegliarsi la mattina con i piedi decorati o un bel fiore sulla mano, che durerà un paio di settimane e poi si è pronti per ricominciare!
Durevole quanto basta e temporaneo al punto giusto :-)
Io sono la mia prima "cliente" nel senso che la voglia di decorarmi non si spegne mai... e sono tremendamente frustrata dal fatto che è solo la mano sinistra a poter essere dipinta (i miei passati tentativi di decorazione usando la sinistra sulla destra sono stati una fatica improba dai risultati decisamente deludenti... non so' capace di disegnare con la sinistra!!!) e la mia schiena grida vendetta quando parto all'attacco dei piedi... ma ne vale la pena!
Certo che disegnare sugli altri è molto più comodo e altrettanto stimolante, anche perché bisogna"interpretare" i desideri dell'altro, e chissà quante volte ci ho preso e quante volte ho toppato... spero di avere davanti tante occasioni per migliorare!