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mercoledì 27 novembre 2013

Sapone "Principesse del Romance"

Ormai un mese fa scrivevo:
Se tutto va bene sabato prossimo mi incontrerò a Bologna con alcune "amiche di tastiera": donne incontrate su anobii parlando di romanzi d'amore e che col tempo sono diventate amiche vere e proprie... per quella magia un po' strana per cui ad un certo punto comincia davvero ad importarti di un'altra persona, di come sta e di cosa pensa, e per cui pian piano sentirsi e salutarsi scalda il cuore. Non succede sempre, c'è da dire che queste ragazze sono proprio dei cuori d'oro e me lo hanno dimostrato nei momenti difficili per me... quindi sono molto contenta ed emozionata di poterle dopo tanti anni incontrare ed abbracciare!
Spero di arrivare a preparare per loro un piccolo pensiero, e pensavo ad un sapone "a tema"... visto che la cosa che ci ha avvicinate all'inizio è stata l'amore per i romanzi d'amore (e storici in particolare) sto pensando ad un sapone che sia di ispirazione storica e romantica!

Un po' penso all'Inghilterra in cui il sapone era merce rara e preziosa, in cui il popolo usava un sapone morbido fatto con il grasso animale e la cenere di legna e solo le classi agiate potevano permettersi il sapone bianco e duro, profumato con essenze di lavanda e di rosa... ma penso anche all'Italia dove vista la produzione di olio d'oliva la questione era meno tragica e come in Spagna e in Francia c'era il bel sapone "di marsiglia" o "di castiglia" (ma anche di Genova insomma! Anche se meno famoso -_- ) sempre prodotto di lusso ma forse meno inarrivabile per le masse popolari.
La storia del sapone sembra una storia piuttosto oscura e nebulosa in Italia... non dico di aver fatto chissà che ricerche ma mentre trovare informazioni sull'Inghilterra è cosa facile, sull'Italia sembra esserci un bel buco nero tra i Romani e l'epoca industriale! Mi sa che è uno di quegli argomenti che non hanno appassionato più di tanto i nostri storici...
Ma basta chiacchiere: come lo faccio questo sapone?
Credo che per una volta rinuncerò al mio amato effetto scrub (che mi fa poco romantico...) e cercherò invece un sapone liscio e omogeneo, che sia chiaro di colore -magari da colorare di rosa con un po' di argilla...- e che abbia un buon profumo. Per la profumazione sono molto in dubbio: pura e potente lavanda come mi immagino un sapone ottocentesco, o qualcosa di più delicato e contemporaneo che sia solo di ispirazione romantica? E ce lo mettiamo il pino, l'incenso, le spezie che appesantivano le navi di ritorno dalle colonie, o rimaniamo sul giardino di erbe aromatiche dietro casa? (anzi, dietro il castello?!? :-D )
Mi farò ispirare dal momento... E spero di riuscire a fare qualche foto almeno del risultato! :)

ed eccolo il risultato! Un sapone alla rosa, con olio di rosa mosqueta, olio essenziale di legno di rosa e di rosa damascena, colorato con un lieve swirl di argilla rosa. Un sapone delicato e prezioso... che spero alle mie amiche sia piaciuto! :-)













lunedì 12 agosto 2013

Henna e romanzi d'amore sul finire dell'estate

L'estate è arrivata e tra vacanze, lavoro, caldo afoso e pensieri ho trascurato i miei buoni propositi riguardo al blog... ma qualche tatuaggio è andato e passato, e se non fosse che venerdì devo recitare sarei anche adesso a pasticciare qualcosa (ma mani ricoperte di mehndi non sono molto appropriate per l'ispettore di polizia che devo interpretare). Sfidando il caldo delle settimane passate ho addirittura fatto una piccola saponificazione, perché le amiche conosciute per la passione comune verso la Lush hanno tanto apprezzato il mio sapone cocco-cioccolato e non potevo sottrarmi alla loro adorabile richiesta! :-)
sotto questi noccioli si disegna con l'henné e si legge romance :)

Non voglio che questo spazio diventi un diario pubblico, quindi evito di riversare la mia vita qui dentro, che sarebbe cosa un poco vanesia, un poco perversa e un poco ingenua... ma è inutile fingere che l'henné e i saponi siano un cassetto stagno nei miei pensieri, quindi è possibile che in futuro ci sia un po' più di personale in quel che scriverò.
simmetria sui miei piedi

Comincio ad avere davvero paura che l'estate finisca, che si torni verso il buio e il freddo dell'inverno... di anno in anno è così che succede, e si sa che di anno in anno tornerà la primavera, ma quest'anno è diverso: vorrei fosse estate per sempre e che il buio e il freddo non ritornino mai. E' irrazionale, certo... e con un po' di buon senso riesco a dirmi e a ripetermi che non è dal sole fuori che dipende la felicità, che sapremo essere allegri e ottimisti anche con la neve o nelle notti lunghe di dicembre... Ma è così, è sempre stato così, sono sempre stata una di quelle che all'avvicinarsi di settembre sente tutto il peso del tempo che passa e della vita che si consuma.
Intanto pensiamo a godere quel che resta dell'estate e a vivere un autunno tiepido, affettuoso, pieno di colori caldi, funghi buoni da fare in padella e passeggiate nel bosco che si prepara ad un lungo pisolino!
loto sulla mia mano
Viva la vita! 
E siccome di henné voglio ancora parlare, forse è ora di svelare e rivelare un'altra mia grande passione: l'Historical Romance (id est: romanzi d'amore con ambientazione storica, rigorosamente in lingua originale perché la traduzione in italiano li riduce da dignitosa letteratura di intrattenimento a imbarazzante spazzatura da edicola -non sempre, ma troppo spesso-) e una delle mie autrici preferite, Mary Jo Putney, di henné parla con cognizione di causa e in modo esteso in uno dei libri che più ho amato dei suoi "The Wild Child".
Meriel è una ragazza che oggi definiremmo problematica: ha vissuto un grave trauma da bambina in India e da allora non parla. Non è muta, ma non parla. E' ritenuta sostanzialmente pazza ma protetta e mantenuta al sicuro in campagna tra persone che le vogliono bene anziché mandata in uno dei tremendi manicomi ottocenteschi... ma parliamo di un romanzo d'amore quindi c'è anche un lui, un bel po' di problemi da superare (tipo il fatto che lei dovrebbe sposare qualcun altro, e nel frattempo non finire in manicomio) e ci sarà anche un lieto fine. E tanto henné in mezzo! Perché Meriel dal suo fedele servitore indiano Kamal ha imparato a prepararlo e a decorare se stessa e gli altri. Col limone, con gli olii essenziali, e con la tecnica del bastoncino -anziché usare il conetto o la siringa si può disegnare intingendo un bastoncino e usandolo come un pennellino... sistema piuttosto laborioso ma tradizionale e decisamente appropriato in un romanzo storico!- E così fa braccialetti ai servitori e agli ospiti, cavigliere alle anziane signore e disegni sul collo e sul visto al suo vecchio eunuco Kamal.
Ma anche qualcosa su quello che si finge il suo fidanzato, e dei risvolti erotici dell'henné forse non vi ha mai parlato nessuno, ma la signora Mary Jo può farlo... ecco qui! :-)

(lascerei in inglese, ma se qualcuno vuole la traduzione batta un colpo!)
His door opened and he turned, thinking Morrison had forgotten something.
Meriel stood in the doorway, dressed in her Eastern costume and holding her mehndi tray. Closing the door behind her, she crossed the room to Dominic and knelt demurely at his feet, fluid garments swirling. Then she raised the tray in a wordless offer.
He cut off his automatic protest that young ladies never came to gentlemen’s bedrooms. Meriel existed outside society’s usual rules. “So my turn has come.” He smiled at her. “Will you give me a wristband like your uncle’s?” She gestured toward the upholstered chair. He sat and unbuttoned his cuff so she could paint his wrist, glad he hadn’t been excluded from her list of subjects. Taking his hand with smooth, cool fingers, she studied his wrist with a frown.
“Is something wrong?” He looked down and guessed that the hair on his wrist might interfere with her painting. He was about to suggest that Meriel put a design on the back of his hand when she stood and
quite unselfconsciously began unfastening his shirt buttons. He caught her hand, startled. “Meriel!” She raised her head and looked at him with such transparent innocence that he felt ashamed of himself.
Now that he thought about it, Kamal had mehndi on the throat, so this was probably a standard practice for her.
Reminding himself that it was a good thing for her to become comfortable with a man’s body, he finished undoing his shirt and pulled it over his head. Though he felt some embarrassment at being half-naked in front of her, Meriel was quite unconcerned. She perched on the arm of the chair and thoughtfully traced his collarbone with a fingertip, apparently considering her design.
His blood began beating with uncomfortable force, for her light touch was more arousing than a caress from a practiced woman of the world. Kamal had the advantage of being a eunuch, and her sworn protector. Safe from the provocative lure of a maiden’s touch. Dominic had no such defenses.
Decision made, Meriel cleansed his skin with a fluid whose tangy scent reminded him of pine. Then shedipped a stick into the henna and began to draw on the triangle of flesh above his left collarbone. As the rich, earthy scent filled his nostrils, he had a charming view of her bright hair and the occasional sweep of darkened lashes.
Too charming. He closed his eyes and tried to fasten his mind on other things—Latin declensions were suitably tedious—but his attention came stubbornly back to her. Blending with the other scents was a tantalizing perfume, and he could feel the warmth radiating from her hand. The drawing stick produced a sensation somewhere between a tickle and a sensual tease, and why hadn’t he noticed how warm the room was... ?
He opened his eyes again and stared across the room at the Chinese wallpaper. Forget that an exquisite young woman was hovering over him. Pretend she was some incredibly gnarled old hag he’d discovered in a bazaar in Damascus... She lifted the stick from his skin, and he heard a faint tap as she rested it in the bowl. Then her fingertip rubbed across his nipple. He almost jumped from his skin. “Jesus, Meriel!”
She looked at him with that innocence again. “This is really not at all proper, Meriel,” he said unsteadily. “You should return to your room.”
Ignoring that, she prepared his skin, then drew a delicate, vinelike design around his nipple. Did she do this to Kamal? Even if she did, should he allow such intimacy?
What the devil should he do? He didn’t want to distress her—but damn it, she was distressing him! All he could think about was her nearness, and her desirability. He could almost taste the soft skin of her nape under his lips...
Grimly he held on to his fraying willpower while she painted a design around his other nipple, then decorated the area above his right collarbone. With a final flourish, she connected the two areas with a web of lines that curved across the base of his throat.
He gave a sigh of relief when she finished and set her materials on the table beside the chair. Now she would go back to her room, and he would read something quietly while the henna dried. He could surely find some deadly dull improving work in the library to cool himself off.
But instead of moving away, she slid her hand caressingly down his chest in a slow, sensual exploration.
Fire shot through his veins as the desire that had been building kindled into flame. He almost reached up to pull her into a crushing embrace.
Almost. With barely suppressed violence he shoved himself from the chair and didn’t stop until he was on the far side of the room. Back turned to her, he clenched his hands, breathing hard as he fought to maintain his control.  (da "The wild child", MJ Putney )
Ok, fuori contesto forse non sembra grande letteratura, ma mi piace il modo in cui lei è totalmente presa dal disegno e assolutamente indifferente alle reazioni di lui... è una cosa piuttosto realistica: quando hai in mano l'henné tendi un po' a dimenticarti di te stessa e della persona che stai toccando... ci si allontana dalla realtà, in qualcosa che forse somiglia ad una meditazione, una parentesi di geometria, curve, punti e linee in cui si diventa tutt'uno con la materia scordando il sé.
Mentre il povero Dominic, che tra l'altro non deve farsi prendere troppo dalla ragazza perché è lì solo in vece del gemello, si trova ad essere un po' meno ascetico, e per certi versi più ridicolo perché è da solo a vedere l'aspetto sensuale della cosa, e quando sei l'unico a cogliere la sensualità di qualcosa ti senti un po' pervertito e un po' idiota... no?

Avrei voluto trovare qualche foto di bel ragazzo tutto henneato da mettere qui, ma non se ne trovano... -_- che mondo ingiusto! 
Buon ferragosto a tutti e tutte! 

martedì 25 giugno 2013

Qualche disegno sperando nell'estate...

Se tutto va bene me ne andrò un paio di settimane al mare... Elba, per la prima volta nella mia vita! Vedremo se saprà reggere il confronto con la Grecia, la Puglia, la Croazia e la Sardegna! 
Ma mentre già ho per casa le valige, mi prendo il tempo di condividere qualche foto di tatuaggi fatti negli ultimi tempi 


piedi e tappeti! :-)

al momento mi piace molto lavorare sul geometrico, e ho fatto anche un azzardato tentativo su me stessa (disegnare con la sinistra per me è tragico! -_- ) e poi qualche piccolo disegno per le amiche, che l'henné in compagnia è il più bello che ci sia! :-)

bel colore sulla mia mano
virtuosismi (con la sinistra!)

ispirazione marocchina (su mano di sorella!)
stelle e fiori per le amiche!
farfalla per Nadia e fiori per Chiara
 

lunedì 27 maggio 2013

un paio di foto...

Sabato è stato brutto tempo, faceva un freddo che nemmeno a marzo... -_- ma vabbè, prima o poi a meno che non si sia fermata la corrente del Golfo immagino che l'estate arriverà!
Ho fatto pratica con scorpioni, ragni, "serpenti cattivissimi" (cit.) e rose, farfalle e lumachine... insomma più bimbi e bimbe che non adulti! :-) Ma mi sono divertita! Metto qualche foto!
bimbe glitterate! :-)

guantini per Chiara

pavoni per Elisa

cavigliera per Claudia

Su carta
Spero di avere presto altre occasioni, magari con un tempo atmosferico un po' meno schifoso! ;-)

martedì 21 maggio 2013

Come si prepara la pasta di henné

In vista della festa di Villazzano sabato prossimo -25 maggio- (dove spero di trovare un sacco di gente desiderosa di farsi decorare da me!!!) sto preparando la pasta di henné per i tatuaggi!
Vista l'occasione, mentre ero già con le mani in pasta (letteralmente) mi è saltato in testa che poteva essere utile fare un mini-tutorial per chi volesse far sa sé!
Per cominciare una dura verità: l'unico vero trucco è avere un henné fresco e di ottima qualità... non è banale, lo so, ma non esiste una pratica che possa far funzionare un henné rovinato, vecchio o sabbioso, così come è difficile rovinare irrimediabilmente un buon henné... Un po' come in cucina! Ti voglio vedere a fare un bel pan di spagna con le uova marce... -_- mentre mal che vada, se anche non riesci a montalro, con le uova fresche verrà un biscottone! Non proprio alta pasticceria, ma commestibile! 
Quindi, visto che di ricetta si tratta... gli ingredienti!
  1. 100 g di lawsonia inermis 
  2. 250 ml succo di limone (spremuto e filtrato, o di quelli in bottiglietta del supermercato... in questo caso è davvero lo stesso, quel che ci interessa è l'acido citrico)
  3. 30 ml olii essenziali ricchi di terpenoli (Tea Tree, Eucalipto, Cajeput, Lavanda)
  4. 20 g zucchero a velo o miele (facoltativo)
Mettere quasi* tutta la polvere in una ampia tazza di ceramica (o ciotola di vetro, o di plastica che non ci importa se resterà sporca per sempre), aggiungere gradulamente il succo di limone e mescolare pian piano con un cucchiaio o forchetta di plastica, fino a raggiungere la consistenza di un purè di patate bello sodo. 
*(Conviene tenere da parte un cucchiaio di polvere in modo da poter correggere la consistenza se alla fine dovesse risultare troppo liquida.)
Tradizionalmente non si usa il metallo e l'ho trovato detto e ripetuto spesso, anche se talvolta qualcuno afferma che con l'henné puro non ci sono problemi (e la precauzione deriva dall'uso di polveri con additivi chimici che potrebbero interferire col metallo, e che comunque non vogliamo sulla pelle!!!) fatto sta che finché non troverò una seria e motivata spiegazione scientifica in merito, preferisco seguire l'usanza ed evitare strumenti metallici.

polvere e limone
purè di henné :-)





















Nel mescolare conviene andare con calma perché la polvere svolazzerà e cercherà di fuggire in ogni dove... qui ogni henné si comporterà a suo modo, se è di quelli "gommosi" tenderà ad essere subito molto colloso e si appiccicherà tremendamente al cucchiaio, e diverse polveri avranno bisogno di diverse quantità di succo di limone. Non è detto che servano tutti i 250ml, così come non è detto che bastino... per cui può essere d'aiuto avere un limone extra da sacrificare (o una bottiglietta extra di succo confezionato).
Quando avremo smesso di vedere polvere sciolta, sarà tutto ben umido e amalgamato (ma NON troppo liquido!) cerchiamo di livellare al meglio la pasta nel contenitore e copriamo con un pezzo di pellicola per alimenti direttamente a contatto con la superficie. Sigilliamo poi tutto con un secondo strato di pellicola che avvolga tutto il contenitore.

primo strato pellicola
secondo strato





















Ora la nostra scodella va messa al sicuro per 24 ore in un posto né caldo né freddo (d'inverno possiamo anche tenerla nei pressi di un termosifone ma NON sopra, d'estate eviterei il sole diretto le zone più calde di casa... diciamo che tra i 20 e i 25 gradi siamo a posto. Ma se fa un gran caldo e la casa è a 30 gradi niente panico: lo lasceremo riposare 12 ore invece di 24... l'unica cosa che succede è che le reazioni chimiche sono più veloci). 
L'hennè lasciato a se stesso per 24 ore si idraterà ben bene, farà conoscenza con l'acido citrico e comincerà a rilasciare i componenti che tingono effettivamente la pelle.
La pasta appena preparata non ha potere tintorio. Mi sono sporcata le dita, le ho tenute sporche circa 30 secondi e le ho sciacquate: come vedete non ho nessuna traccia di colore. Tra 24 ore sarà tutta un'altra cosa!

cremina zozzina...
senza conseguenze!




















Passate circa 24 ore scartiamo la scodella e controlliamo che ci sia una differenza di colore tra superficie e substrato scalfendo la pasta con uno strumento. Non sarà una cosa eclatante, ma una diversa tonalità... sopra un po' più marroncino, sotto un po' più verdino. Se non si vede nessuna differenza la speranza è che fosse troppo freddo e quindi tutto un po' rallentanto, ri-impacchettare tutto e lasciarlo fermo altre 12 ore... se dopo 36 ore non si vede differenza è possibile che l'henné fosse rovinato e quindi sia in sostanza inutilizzabile... è una scocciatura ma beh dai, ancora non è da piangere: non ci avete ancora messo i preziosissimi olii essenziali! E potete comunque usarlo come impacco lucidante per i capelli scuri. Ma magari è possibile che la differenza ci sia ma sia molto lieve... allora basta sporcarsi il dito, aspettare 30 secondi e poi sciacquare: se la pelle si è subito tinta di un bell'arancione siamo salvi! La pasta è "attiva" e si può procedere con la preparazione! :-)

24 h dopo
si vede il cambio colore





















e ora macchia! (indice giallo)
A questo punto la pasta sarà anche un po' più liscia e morbida del giorno prima, diamo una bella mescolata e ci prepariamo ad aggiungere gli olii essenziali.
Se ne può aggiungere uno solo o un mix, in genere la Lavanda può essere adatta anche ai bambini, e l'eucalipto è molto diffuso e facile da reperire... Se stiamo preparando una pasta dedicata a un'amica in dolce attesa è meglio evitare del tutto l'aggiunta di olii essenziali che sono controindicati in gravidanza.
Gli olii essenziali indicati sono quelli ricchi di terpeni, sostanze chimiche organiche che accellerano la tinta e la rendono più scura. Non sono indispensabili, ma sono molto utili per ottenere un bel colore con tempo di posa limitato.
Se decidiamo per una pasta senza terpeni sarà bene coprire il tatuaggio dopo l'applicazione della pasta sulla pelle, tenere la parte al caldo e aspettare almeno 3-4 ore prima di levarla, visto che il processo chimico di colorazione della pelle sarà più lento.
In pratica si versa la boccetta nel contenitore e si mescola alla perfezione.
La pasta sarà ora più morbida, ma ancora bella densa.
A questo punto io aggiungo un cucchiaio di zucchero a velo (o di miele), e mescolo bene. Lo zucchero rende la pasta più lucida e liscia, e aiuterà l'henné a rimanere ben attaccato alla pelle mentre si asciuga. Non è indispensabile, non aggiunge nulla alla tinta e al colore, serve solo per avere una pasta più liscia e adesiva. Quindi è facoltativo ma consigliato.

30 ml tra eucalipto, tea tree e lavanda
non si mangia!!! :-)





















Ora è il momento di regolare la densità della pasta. E anche qui in realtà è questione di gusti... purché mai così liquida da colare via sulla pelle, mai così dura da non attaccarvisi. Dipende anche dal tipo di strumento che useremo per il tatuaggio, un conetto a foro finissimo vorrà una pasta molto morbida fluida, uno a foro grosso per disegni veloci vorrà una pasta lievemente più densa... diciamo che una consistenza tipo yogurt va bene, se poi sarà yogurt greco supercremoso o yogurt con lo 0,1% di grassi dipende un po' dai gusti... ;-)
Per rendere più fluido si aggiunge succo di limone, per addensare si aggiunge un poco della polvere di henné tenuta da parte per questo scopo.

cremosa!
nel sac à poche!





















La pasta adesso è pronta per essere inserita nei contenitori designati (a breve preparerò un  mini-tutorial sulla costruzione del cono e il suo riempimento) o surgelata per futuro uso in un bel sacchetto di plastica da freezer... :-)
Con 100 g di polvere si produce tanta pasta, abbastanza da riempire 15-20 conetti, quindi se la si prepara per uso personale (che fa molto droga leggera, eh?) è consigliabile partire da 20g di polvere e tenere la restante al sicuro ben sigillata in frigo (o in freezer) per il futuro!

venerdì 17 maggio 2013

henné vuol dire poco... un mondo di stili!

Non sono abbastanza esperta da spiegare qui ed ora il mondo di tradizioni, usi e costumi, stili e mode del tatuaggio di henné... anche perché credo ci vorrebbe come minimo una tesi di laurea per farlo! (e le tesi di laurea al momento sono un argomento un po' delicato per me... quindi don't ask don't tell) ma visto che fin dall'inizio della mia passione c'è stata la curiosità di chiarirmi le idee, posso condividere quel che fino ad ora ho capito! 
eccola la lawsonia inermis! nel suo botanico splendore...

La lawsonia inermis viene usata da millenni in tutte le zone in cui cresce, ovvero le aree tropicali che abbiano alte temperature e scarse precipitazioni... è in sostanza una pianta di savana, perciò quando la desertificazione del sud Italia sarà sufficiente magari cominceremo ad avere henné made in Italy, ma speriamo per molti anni ancora di dover importare :-/


 In pratica andiamo dal Marocco all'India, passando per la penisola arabica e tutto il Sahara. Regioni che storicamente e culturalmente sono ben distanti, e che di riflesso non possono di certo portare a identiche tradizioni e gusti estetici!
Che l'hennè non fosse una cosa unica, una categoria sufficiente, mi è stato chiaro dall'inizio, perché è abbastanza evidente che un tatuaggio marocchino con le sue linee geometriche e il suo gusto astratto, ha poco a che fare con un tatuaggio indiano di merletti fioriti e pavoni...
disegno tradizionale marocchino (preso da qui)

D'altronde se pensiamo al Nordafrica pensiamo ad una terra di tradizione Musulmana, con il divieto di fare rappresentazioni figurative (che c'è anche nell'Antico Testamento... ma i cristiani sono stati bravissi a glissare sulle parti che non gli piacevano e a farsi guerra sulle altre...), e quindi con le sue meravigliose ceramiche dipinte, le calligrafie che ornano le pareti dei palazzi, i tappeti e i tessuti geometrici, i decori sulle babbucce di pelle e sui pouf di cammello, e i cuscini, e le borsette che quasi tutti quelli che mettono piede in Egitto o in Marocco non resistono dal portarsi a casa :-)

disegni indiani (presi qui)









Mentre se pensiamo all'India ci immaginiamo i disegni variopinti dei testi sacri Indù, le illustrazioni del Kamasutra (o no?!?), i sari colorati, gli elefanti dipinti di colori sgargianti e ricoperti di fiori, gli incredibili bassorilievi dei templi indù pieni di dei e dee armoniosi e sensuali, le immagini di Ganesh, Vishnu e l'azzurro Krishna, le spose ricoperte d'oro e di gioielli, bracciali a chili fino al gomito e ghirlande di fiori profumati... un mondo tanto colorato vede anche nell'arte dell'henné stili molto più figurativo.









E fin qua ci siamo... ma giuro che distinguere da dove viene cosa parlando di stili e disegni è una cosa quasi impossibile... chi come me fa ricerche su google deve in sostanza già sapere cosa cerca e come deve essere, perché qualsiasi frase si metta dentro, che sia "indian traditional mehndi" o "moroccan geometric henna" o quel che è, verrà sempre fuori TUTTO... dal tribal finto-celtico, alle millemila foto di mani e piedi meravigliosamente inguantati di henné delle artiste americane, ai disegni di mezzo mondo, tutti mescolati... un casino, insomma.

Ultimamente sto cominciando a capire e ad essere molto attratta dai disegni della tradizione Sudanese (Dove è il Sudan? La domanda è lecita... e non è mica colpa nostra se alla fine in geografia ci siamo fermati tutti alle cartine con la cortina di ferro... quindi per chi vuole dare un'occhiata wikipedia come al solito ci salva dall'imbarazzo). Si tratta in sostanza di disegni "grossi e grassi", con linee sinuose e un gusto astratto e vegetale al tempo stesso... niente delicati merletti indiani, niente studi geometrici nordafricani!

due esempi di stile sudanese

così come spero prima o poi di padroneggiare la differenza tra uno stile marocchino e lo stile particolare della Mauritania

disegni dalla Mauritania (presi qui)
 Non si tratta di "copiare" i disegni e tenere rigorosamente distinti gli stili... forse è una cosa che avrebbe senso nelle terre in cui l'arte di decorarsi con le piante tintorie è cosa antica, per noi che abbiamo solo rubato l'idea e lo facciamo per puro gusto estetico e senza significati religiosi e tradizionali il mix di stili e i pasticci sono cosa buona e giusta! Si parla di tatuaggi "fusion" se si vuol essere precisi, e se no si disegna seguendo la propria ispirazione senza farsi seghe mentali, per il puro piacere di farlo e per il piacere di chi poi porterà il disegno come un gioiello! 
Ma mi piace capire le cose, chiarirmi le idee e fare ordine nelle mie fantasie, anche perché per avere uno stile "mio" è giusto forse partire prima dalla storia, e cercare di comprenderla.
Bene, basta con la lezioncina...
Visto che sono stata cattiva e ho messo solo disegni e schemi (che hanno una capacità comunicativa e una precisione insuperabili) adesso metto anche qualche bella fotografia... meno chiara, ma più poetica! Rifacciamoci gli occhi! (prima o poi anch'io sarò così brava!)
Chi riconosce al volo gli stili? Dai che l'ho fatta fin troppo facile ;-)

(per alcune immagini non sono riuscita a mettere il link con la fonte... se il proprietario della foto è contrario può contattatarmi e sistemerò le cose! grazie)

mercoledì 15 maggio 2013

Un bracciale per me (linee dritte e simmetria...)

il bracciale è continuo
Chi ci ha provato lo sa: fare un bracciale su se stessi è tragicamente difficile: tirare una linea che faccia il giro e si congiunga decentemente per me è una fatica immane.
Quindi, diciamoci la verità, quando nessuno mi vede ricorro ad una scorciatoia...
Le opzioni sperimentate sono in realtà almeno due: 






  1. Facile: infilare al polso un elastico (di quelli di gomma schifosini, che poi si butta), sistemarlo ben benino più o meno dove vorremmo la linea, tracciare una linea leggera di henné sotto l'elastico (intendo verso la mano e non verso il gomito, ma ovviamente accanto all'elastico...) allontanare delicatamente l'elastico e tagliarlo con una forbicina. Fatto! Abbiamo una linea continua sulla quale costruire il bracciale! 
  2. Brigoso ma non so perché lo preferisco: prendere un pezzo di carta (qualsiasi, purché sia flessibile... cioè va bene un normale foglio da stampante, un tovagliolo, un pezzo di carta da forno... non un cartoncino!) ritagliarlo in modo che sia lungo il giusto ma abbastanza stretto da poterlo girare intorno al polso come un braccialetto (diciamo 20 cm x 2 cm indicativamente...) prendere l'henné e disegnarci una bella riga dritta sottile sottile (volendo si può anche prima segnarsi una riga col righello, se serve). Finché è umido appoggiare delicatamente al polso e sistemare facendo combaciare le estremità, premere appena appena, levare subito e ripassare la linea correggengo eventuali sbavature. Fatto! 





Grazie al secondo metodo ho ottenuto una buona linea di partenza che ho raddoppiato e poi usato come guida per tirarne di parallele (a quel punto è facile, basta tenere la stessa distanza da quella di riferimento!) aggiunto qualche fiorellino, impostato due bei fiori grossi speculari e scostati che ho sviluppato parallelamente per avere un senso di simmetria...
bracciale con fiori



venerdì 10 maggio 2013

Qualche fiore ( mehndi ) al parco

Oggi diluvia... ma ieri sembrava primavera (cavolo è il 10 di maggio! sarebbe anche ora!) e finalmente è stato tempo di passeggiata in città, di chiacchiere e di henné al parco! 

fiori sul braccio di Chiara
 Come sempre nel vedere la foto a posteriori non soddisfatta al 100% del disegno, ma quel che conta è che ce la siamo goduta entrambe (la disegnatrice e la disegnata...). Sarà il profumo degli olii essenziali, sarà che è uno di quei momenti zen in cui scordi tutti i problemi del mondo e ti perdi nella creazione, sarà che son quei dieci minuti che si sta immobili al centro dell'universo, si lascia che la Terra giri su se stessa senza che ci scompigli i capelli, sarà quel che sarà, ma è proprio bello! :-)


martedì 7 maggio 2013

Barra doccia "Hammam" con ghassoul e arancia agli olii essenziali

Mi piacciono i saponi "tuttofare": quelli che in doccia te li passi e senti di aver fatto un ottimo lavoro... massimo risultato col minimo sforzo!
Quindi qualcosa che lavi, faccia un delicato scrub, porti nutrienti e minerali utili, sia profumato di olii essenziali benefici e magari mi salvi anche dalla scocciatura di oliarmi o incremarmi dopo.


Se mi facessi la doccia una volta al mese, darei priorità all'aspetto detergente! Ma visto che di questi tempi e con l'arrivo dell'estate la doccia quotidiana è cosa normale (e non è che in 24 ore riesco a lerciarmi tipo calatafo (chevvordì?!?) ) una barra doccia a base di sapone ma mooolto arricchita di olii, burri e attivi è cosa buona e giusta!
Ho preparato una bella base di sapone ad hoc (formula bilanciata di olio d'oliva, olio di cocco, olio di riso e olio di ricino) e dopo cottura ho aggiunto

il sapone è bello cotto e "ceroso"

  • abbondante Ghassoul (o Rassoul che dir si voglia) che ha effetti detergenti e rimineralizzanti, 
  • polvere di buccia di arancia dolce (il frutto) teoricamente buona alleata della lotta alla buccia di arancia mia (quella sulle cosce), 
 
un bel bicchierozzo di fango!!! :-D
  • burro di cacao grezzo (quello marrone che sa di cioccolato e dovrebbe essere tonificante e snellente, oltre che nutriente),
  • olio di mandorle dolci (elasticizzante e nutriente),
  • abbondante olio essenziale di arancia dolce e di finocchio (tra i migliori olii essenziali "anticiccia" sulla faccia della terra!) e un po' di rosmarino, ginger e menta (per la circolazione e un po' di effetto "fresco") ,
  • polvere di caffeina pura (che se la mettono in tutte le creme snellenti, magari si unisce positivamente alla mia causa!)
mescola mescola...

Mollato qualche chicco di caffè verde sul fondo del contenitore che mi fa da stampo (stavolta ci ho messo il cellophane che l'ultima volta ho imparato nuove parolacce cercando di venirne fuori... -_- ) che fanno molto chic :-P e se ci riesco spero poi di affettare e trasformare il tutto in barre da doccia "appendibili" facendoci passare un nastrino. Ma su questo punto ci aggiorniamo tra qualche giorno! :-D

il colore non è eclatante ma pazienza...
 
Per ora posso dire che il profumo è spettacolare... e secondo me sarà così efficacemente anticellulite e anticiccia che posso andare a prendermi un gelato, visto che forse sta spuntando il sole! :-D
Viva la primavera!